Nutrigenetica

Negli ultimi anni le conoscenze inerenti alle interazioni geni-ambiente e il loro effetto sul metabolismo dell’organismo hanno dato origine ad un nuovo e importante settore della ricerca scientifica: la Nutrigenetica.
Tale scienza si occupa di determinare come le variazioni genetiche (SNPs) di ogni individuo possano influenzare il metabolismo, determinando risposte fenotipiche differenti in relazione ai differenti nutrienti introdotti con la dieta.

Quando e a chi sono indicati i test?

  • A qualunque età
  • A chiunque voglia perdere peso in maniera efficace e duratura
  • A chiunque voglia fare prevenzione e avere un piano alimentare personalizzato
  • Nei casi di stanchezza, gonfiore, ipotonia, cefalea non diagnosticate
  • Agli sportivi di livello amatoriale e agonistico per migliorare l’efficienza fisica e le prestazioni
  • Alle donne in menopausa

Allergie alimentari

Le allergie alimentari vanno inquadrate nell’ambito più generale delle Reazioni Avverse al cibo, che comprendono non solo le allergie alimentari vere e proprie, ma anche le reazioni di tipo tossico e le intolleranze alimentari su base non immunologica.
“Allergia” e “intolleranza alimentare” sono due condizioni cliniche decisamente diverse, così come sono differenti le cause che le scatenano, i meccanismi patologici alla base e il loro trattamento.

Facciamo dunque chiarezza!

(Tratto da “Allergie e Intolleranze Alimentari” Documento Condiviso dal Comitato Centrale della FNOMCeO, a cura delle principali società scientifiche di Allergologia e Immunologia Clinica (SIAAIC, AAITO e SIAIP)).

La definizione di reazione avversa a un alimento comprende ogni manifestazione indesiderata e imprevista conseguente all’assunzione di un alimento. La classificazione attualmente in uso, condivisa a livello internazionale, suddivide tali reazioni sulla base dei differenti meccanismi patologici che le determinano. Tra le reazioni avverse ad alimenti, allergia e intolleranza alimentare sono le più frequenti.

Cos’è l’Allergia Alimentare (AA)?

È una reazione avversa agli alimenti causata da una anomala reazione immunologica mediata da anticorpi della classe IgE, che reagiscono verso componenti alimentari di natura proteica.

L’AA può manifestarsi già in età pediatrica oppure insorgere in età adulta: nel primo caso, spesso regredisce (come ad esempio nel caso di latte e uovo), mentre, se comparsa successivamente, tende a persistere per tutta la vita. Secondo le stime più recenti l’AA interessa il 5% dei bambini di età inferiore ai 3 anni e circa il 4% della popolazione adulta (Boyce et al. 2010). Tuttavia la percezione globale di “allergia alimentare” nella popolazione generale risulta molto più alta, intorno al 20%.

Quando sospettarla?

L’AA può presentarsi con un ampio spettro di manifestazioni cliniche che spaziano da sintomi lievi fino allo shock anafilattico, potenzialmente fatale.

Segni e sintomi compaiono a breve distanza dall’assunzione dell’alimento (da pochi minuti a poche ore) e sono tanto più gravi quanto più precocemente insorgono. Possono interessare diversi organi e apparati (orticaria, angioedema, eczema, dermatite, voce rauca, nausea, vomito, diarrea, rinite, tosse, disturbi respiratori, asma, aritmie, alterazione della pressione arteriosa, cefalea, vertigini, svenimenti…).

Quanti tipi di allergie alimentari esistono?

Le allergie si classificano in base agli anticorpi implicati nella reazione:
  • IgE- mediate (tipo, reazioni immediate)
  • IgE- non mediate (tipo III si verifica quando il sistema immunitario produce specifici anticorpi IgG, reazioni ritardate)
  • IgE- miste
L’allergia alimentare di tipo III, IgG mediata, può dare origine a processi infiammatori, tardivi, la cui insorgenza può verificarsi fino a oltre 72 ore (3 giorni) dopo l’assunzione degli alimenti scatenanti l’allergia.

Come diagnosticare AA?

  • Rast per alimenti (test ematico)
  • Ricerca IgE specifiche
  • Microarray IgG alimenti

Cosa sono le intolleranze alimentari?

Si parla di “intolleranza” quando è presente un deficit metabolico (enzimatico, generalmente dovuto a polimorfismi genetici, o farmacologico) responsabile dell’incapacità di tollerare un determinato cibo con conseguente accumulo di metaboliti tossici e reazione infiammatoria dell’organismo. L’intolleranza alimentare, dunque, è una reazione tossica, dose-dipendente, metabolica dell’organismo che non coinvolge il sistema immunitario.

Quali sono i sintomi dell’intolleranza alimentare?

Mal di testa; emicrania; rush cutanei; prurito; stitichezza; edemi; gastrite; dolori addominali; meteorismo, flatulenza; insonnia.

Quale Soluzione-Terapia?

Nel caso dell’allergia occorre eliminare completamente il cibo incriminato dall’alimentazione di un soggetto allergico: questa dieta di esclusione farà sì che il soggetto non abbia più alcun tipo di manifestazione. In caso di intolleranza i soggetti in questione potranno continuare ad assumere quel determinato alimento ma in quantità ridotte e a piccole dosi, e talvolta il medico può suggerire l’eliminazione totale del cibo che provoca scarsa tolleranza ma solo per brevi periodi di tempo; ove disponibile, sarà possibile inserire terapia specifica, per esempio la lattasi.

Il pannello Microarray IgG alimenti-Intolleranze Alimentari analizza l’eventuale reazione avversa a 120 alimenti:

  • CARNI: agnello, coniglio, maiale, manzo, mix caccia (fagiano, quaglia, cinghiale, capriolo), pollo, tacchino.
  • FRUTTA: albicocca, arancia, ciliegia, kiwi, limone, mela, melone, mix agrumi (cedro, mandarino, pompelmo, mapo), mix frutti di bosco (fragole, ribes, lamponi, mirtilli, mora), mix frutti tropicali (ananas, mango, avocado, papaia), pera, pesca, prugna, uva bianca.
  • CEREALI: amaranto, farro, grano tenero, grano saraceno, mais, orzo, segale, sesamo, tapioca.
  • FRUTTA SECCA: anacardo, arachidi, mandorla, noce.
  • ORTAGGI: asparago, carota, cicoria, cipolla, finocchio, funghi porcini, lattuga, melanzana, mix cavoli (broccoli, cavoletti di bruxelles, cavolo nero, cavolfiore, cavolo cappuccio, verza), oliva, patata, peperoni, pomodoro, quinoa, sedano, spinaci, zucchina.
  • ALTRO: cacao, caffè, seme di girasole, lievito chimico, lievito di birra, miele, mix zuccheri (fruttosio, zucchero di canna, succo d’acero, malto d’orzo), thè, uovo, zucchero bianco.
  • LEGUMI: ceci, fagiolo, lenticchie, piselli, soia.
  • LATTE E LATTICINI: latte di capra, latte di mucca, latte di pecora.
  • PESCI E MOLLUSCHI: merluzzo, mix cefalopodi, mix crostacei (gamberi, canocchie, scampi, aragosta), mix molluschi (vongole, vongole veraci, cozze, capasanta, ostriche, cannolicchi), salmone, sogliola, tonno, trota.
  • SPEZIE E AROMI: mix aromi (origano, basilico, salvia, rosmarino), mix spezie (pepe, chiodi di garofano, noce moscata, cannella).

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