Cos’è la Farmacogenetica?

La Farmacogenetica è una branca emergente della medicina che si occupa di studiare le variazioni inter-individuali nella sequenza del DNA, chiamati polimorfismi
a singolo nucleotide (SNPs), responsabili della risposta individuale ai farmaci, sia in termini di efficacia sia di tossicità sia del metabolismo del farmaco.

Sebbene un tempo la variabilità farmacocinetica e farmacodinamica venisse prevalentemente correlata all’influenza di fattori non genetici (quali l’età, il sesso,
lo stato nutrizionale, la funzionalità renale ed epatica, l’abuso di alcol, il fumo, la concomitante assunzione di altri farmaci e la presenza di comorbilità), intorno
agli anni ’50 la comunità scientifica ha intravisto nei fattori ereditari una componente importante della diversità nella risposta individuale ai farmaci, attribuendo quindi ai geni la capacità di influenzare la variabilità di reazione a un dato principio attivo, incluse l’assenza di risposta clinica a un determinato trattamento o la comparsa di reazioni avverse ai farmaci (ADRs). Questo ha portato negli anni allo sviluppo di studi sugli aspetti farmacogenetici intesi come variazioni alleliche in geni correlati con assorbimento, distribuzione, metabolismo, escrezione e azione biologica del farmaco che possano influenzarne l’azione. Grazie al Progetto Genoma sappiamo che il DNA è identico in tutti gli individui per il 99,9%, il restante 0,1% fa sì che ognuno di noi sia diverso (unico e irripetibile) dagli altri, con
una variabilità di una base ogni mille tra individui diversi. Tali variabili a un singolo nucleotide sono detti polimorfismi a singolo nucleotide (o SNPs) e costituiscono la base genetica dell’unicità di ogni singolo individuo. Sono noti più di 2 milioni di questi SNPs.
Nell’ambito della farmacogenetica si studia come queste differenze determinino risposte diverse ai farmaci e come queste informazioni possano essere sfruttate per poter realizzare una terapia che tenga conto dell’unicità del genoma, evitando reazione avverse e garantendo una migliore efficacia terapeutica e dunque permettendo di attuare una terapia personalizzata.
Il metabolismo dei farmaci nell’organismo umano (farmacocinetica) e i loro effetti terapeutici e tossici (farmacodinamica) sono regolati da complessi processi biochimici ai quali partecipano numerose proteine codificate da geni diversi e deputate non solo al trasporto e al metabolismo dei farmaci, ma anche nel loro meccanismo di azione.

È un esame invasivo?

 È necessario un tampone buccale o un semplice prelievo di sangue venoso.

Come si indagano gli SNPs?

Attraverso esami di biologia molecolare sulle sequenze geniche interessate. Gli esami si eseguono su un semplice tampone buccale o un prelievo di sangue venoso.

Perché è importante eseguire il test?

La risposta ai farmaci può essere differente da persona a persona, così come la comparsa di diversi effetti collaterali. Ogni persona è caratterizzata da un unico
e personale assetto genetico che influenza l’efficacia del farmaco ma anche la sicurezza nel suo utilizzo. In due persone diverse, un farmaco, seppur somministrato allo stesso dosaggio, può essere più o meno efficace e può essere responsabile della comparsa di più o meno effetti collaterali. I farmaci vengono metabolizzati dall’organismo da diversi enzimi. Le terapie farmacologiche innovative consistono nel far sì che un farmaco rimanga attivo all’interno dell’organismo per un tempo sufficiente per essere efficace senza determinare la comparsa degli effetti collaterali.
L’eventuale presenza delle varianti geniche può aiutare a identificare:

  • i soggetti che possono sviluppare eventuali reazioni avverse, su base metabolica, ai farmaci;
  • i pazienti “responders” e non “responders” ai farmaci;
  • il giusto dosaggio di un farmaco per ogni paziente.

Tali informazioni permettono di stabilire terapie personalizzate (Genomica e Medicina personalizzata).

Che varianti vengono ricercate?

Vengono investigate varianti che coinvolgono geni codificanti per proteine coinvolte nell’assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione del farmaco (farmacocinetica) e in quelli che codificano per il bersaglio terapeutico primario, come per esempio recettori, canali ionici, enzimi, eccetera (farmacodinamica).
I test farmacogenetici permettono anche di determinare se tali varianti siano presenti in eterozigosi (presenti su una sola copia del gene) o in omozigosi (presenti
in entrambe le copie dello stesso gene), caratteristica che è in grado di influenzare sia la risposta individuale che la reazione al farmaco.

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